Il trapianto capelli è un argomento sempre più presente nella vita degli italiani. Infatti è qualcosa di cui ormai da anni si parla senza nessun tipo di imbarazzo e con totale normalità. Ormai sempre più persone asseriscono di essersi sottoposte al trapianto di capelli per cercare di migliorare il proprio aspetto ed anche la qualità della loro capacità di relazione con gli altri. Il trapianto di capelli è certamente lo strumento migliore per combattere e risolvere definitivamente il disagio della calvizie. Questo problema colpisce indifferentemente uomini e donne e spesso anche persone in giovane età causando loro grossi disagi dal punto di vista psicologico e relazionale. Sotto questo aspetto  possiamo certamente affermare e senza tema di smentita che il trapianto di capelli è sicuramente la  migliore soluzione al fine di risolvere per sempre  un problema fastidioso e delicato come la perdita dei capelli poiché ci consente nella maggior parte dei casi il ripristino di una bella capigliatura folta.

 La correzione chirurgica della calvizie, ovvero il trapianto di capelli è ormai molto diffuso in quanto è diventato accessibile a tutti e soprattutto perché funziona ed è definitivo. Per questo motivo sempre più persone scelgono di sottoporsi a questo tipo di intervento al fine di ottenere risultati estetici soddisfacenti e duraturi. Quindi, quando si parla di trapianto di capelli, ci si riferisce ad una procedura molto nota e diffusa ed ormai sempre più in voga in Italia e nel mondo, tanto è vero che ormai è stata inserita nel nostro modus vivendi. Ma che cosa è davvero il trapianto di capelli e come si fa? Chi può effettuare il trapianto di capelli, come scegliere la metodica chirurgica migliore? Quanto durano i risultati? Cerchiamo di dare una risposta a tutte queste domande.

Trapianto capelli, le cose da sapere

Cos’è il trapianto di capelli

Il trapianto di capelli  o autotrapianto consiste in un intervento di ridistribuzione dei capelli nelle aree colpite da alopecia. In sostanza vengono prelevati dei capelli sani e geneticamente resistenti alla aggressione del DHT, ormone responsabile della caduta, e successivamente reimpiantati nei distretti colpiti da calvizie. In altre parole si tratta di un trasferimento dei capelli nelle zone dove questi sono caduti e non possono  ricrescere. Le tecniche di trapianto FUE o FUT, consentono di estrarre i follicoli dalla zona  nuco occipitale dello scalpo  al fine di reimpiantarli nella zona colpita da calvizie. Le unità follicolari (U.F.),  posso contenere da un minimo di un capello ad un massimo di tre, eccezionalmente quattro. Bulbi o capelli sono la stessa cosa. Una unità follicolare o complesso  pilo sebaceo è formata da: uno o più capelli, da un follicolo, da una ghiandola sebacea, da un muscolo erettore, da una papilla dermica e dalle cellule matriciali.

  • Tecnica FUT, Trapianto di Unità Follicolari, si divide in quattro fasi. In primo luogo si preleva una losanga (rettangolo di cuoio capelluto alto 10 o 15 millimetri e lungo per i centimetri del prelievo ) ricca di unità follicolari geneticamente resistenti alla aggressione del diidrotestosterone.
  • Fase 2: Le unità follicolari del paziente ricche di bulbi vengono separate dalla losanga una ad una con l’ausilio di un microscopio stereoscopico; questo assicura un danneggiamento intorno allo zero! Le unità follicolari prelevate vengono immerse in soluzione fisiologica a 4 °C. al fine di assicurare la loro sopravvivenza.
  • Fase 3: Il chirurgo realizza delle minuscole incisioni sul cuoio capelluto nella zona ricevente; si tratta dei micro siti che ospiteranno i nuovi capelli. Questa è la fase forse più importante insieme al prelievo. Il chirurgo deve essere molto abile a creare dei micro siti riceventi molti vicini tra loro al fine di conferire un bel grado di foltezza per cm2. Insieme a questo dovrà realizzare incisioni con un angolo speculare a quello dei capelli indigeni che si trovano accanto. Lo scopo è dare la massima naturalezza.
  • Fase 4: Il chirurgo insieme ai suoi assistenti posiziona le singole unità follicolari nei siti riceventi una ad una. Alla fine si esegue una revisione qualitativa e si accompagna il paziente alla dimissione. A questo punto l’intervento è finito. Il paziente dovrà rispettare il semplice ma importantissimo post operatorio che si conclude normalmente in tre settimane. A questo punto il paziente dovrà armarsi di pazienza poiché i capelli trapiantati inizieranno a ricrescere dopo una fase di quiescenza di tre mesi. La ricrescita completa si conclude in un anno. Il punto forte della tecnica FUT consiste nel vedere le singole unità follicolari al momento della separazione dalla losanga. Questo ci permette di annullare la possibilità di danneggiamento. Conseguentemente a ciò la ricrescita sarà intorno al 100%!

L’intervento dura dalle quattro alle sei ore, si segue in anestesia locale ed in assenza di dolore. Nei giorni che seguono il trapianto si formano delle crosticine che tendono a cadere spontaneamente in 6 – 10 giorni.

  • Tecnica FUE. Si tratta della metodica chirurgica più recente.

Contrariamente alla FUT la si esegue con un passaggio in meno e la differenza si manifesta e si conclude nella fase di prelievo. Infatti con la FUT si preleva una losanga dalla quale successivamente vengono separate le singole unità follicolari attraverso dissezione eseguita al microscopio. Con la FUE invece di prelevano le singole unità follicolari direttamente dallo scalpo del paziente. Questa tecnica ci obbliga a rasare i capelli ma contrariamente alla FUT non ha bisogno di punti di sutura, quindi è certamente una tecnica più leggera da subire e un post operatorio certamente più facile.

Si tratta di una tecnica applicabile sia a uomini che donne. Normalmente una donna preferisce la FUT soprattutto per motivi sociali; infatti con la FUE c’è la necessità di rasare tutti i capelli altrimenti la tecnica non è applicabile. La rasatura non è richiesta in caso di trapianto di capelli con tecnica FUT. L’intervento avviene in anestesia locale e dura diverse ore. La tecnica FUE è minimamente invasiva, perché il trapianto di capelli avviene per mezzo del prelievo dei follicoli direttamente dalla zona occipitale grazie ad uno strumento chirurgico simile ad una  penna (micro punch) che incide il cuoio capelluto e preleva il follicolo che sarà successivamente riposizionato nell’area colpita da calvizie. Questa tecnica come la metodica FUT non lascia segni visibili ed offre un risultato massimamente  naturale.

Il trapianto di unità follicolari è un intervento chirurgico?

Certamente si! Il trapianto di unità follicolari è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Questo significa che deve essere eseguito in totale sicurezza anche se si tratta di una chirurgia di superficie.  Il trapianto di capelli deve essere eseguito da un team di professionisti e da un chirurgo abile ed esperto e che garantisca il rispetto di tutti i protocolli insieme ad una conoscenza perfetta della metodica. Se necessario il trapianto dovrà essere eseguito alla presenza dell’anestesista. La presenza del medico anestesista sarà suggerita dal chirurgo che valuterà le analisi di laboratorio che il paziente avrà precedentemente effettuato.

Il trapianto di capelli ferma le calvizie?

Come già detto nei capitoli precedenti il trapianto di capelli non è in grado di fermare la calvizie, infatti si tratta di un intervento chirurgico che mira al recupero dei capelli sotto un profilo numerico trasferendoli chirurgicamente dalla zona donatrice alla zona ricevente.  Se invece l’obiettivo è  cercare di prevenire la caduta e frenare la perdita di capelli la via corretta è quella terapeutica. Oggi esistono dei farmaci di efficacia documentata capaci di ottemperare a questo compito.

Tutti possono fare il trapianto di capelli?

In generale non esistono delle grosse controindicazioni per sottoporsi al trapianto di capelli. Si può sconsigliare magari alle persone troppo giovani e che mostrano già una alopecia in itinere. In questi casi è preferibile intervenire solo con una terapia medica che ha uno scopo conservativo.

Una volta che l’alopecia si è stabilizzata un minimo, si può riprendere in considerazione la correzione chirurgica della calvizie. In attesa di questa stabilizzazione, condizione necessaria per procedere al trapianto di capelli, si può associare alla terapia medica un trattamento di tricopigmentazione  semipermanente  al fine di migliorare sotto un profilo estetico il quadro clinico del paziente.

Naturalmente non tutti i pazienti sono dei  buoni candidati alla chirurgia della calvizie. Infatti non possono sottoporsi al trapianto di capelli le persone che hanno calvizie eccessivamente estese e una zona donatrice povera.  “Sarebbe una coperta eccessivamente corta”.

Alopecia areata; anche in questo caso il paziente non è operabile poiché è il suo sistema immunitario che aggredisce i follicoli. L’aggressione potrebbe colpire anche i capelli trapiantati.

Il trapianto di capelli è definitivo?

Il trapianto di capelli è certamente una operazione definitiva. Abbiamo infatti certezza medica di questo poiché i bulbi trapiantati sono geneticamente diversi da quelli caduti e conservano memoria genetica del distretto di provenienza.

Questo significa che una volta trasferiti correttamente nelle aree colpite da alopecia, attecchiranno e cominceranno a crescere normalmente come prima del loro trasferimento dalla zona donatrice. Il trapianto capelli è quindi una soluzione definitiva e duratura nel tempo. I primi risultati del trapianto di capelli si apprezzano a partire dal terzo mese con la fine della fase telogen  (fase di morte). Dopo sei mesi il paziente avrà recuperato un 70% circa dei capelli trapiantati. Dopo un anno saranno ricresciuti al 100% sia sotto un profilo di quantità che di qualità.

Tuttavia, come abbiamo già detto ricordiamo che il trapianto di unità follicolari non è una cura contro la calvizie, quindi potrebbe essere utile associare anche una terapia medica allo scopo di mantenere i capelli indigeni, ovvero quelli che non sono ancora caduti.