Quali sono i pazienti ideali per il trapianto di capelli? Chi può fare un trapianto capelli e a quali condizioni? Prima di rispondere a queste domande è bene sottolineare che il trapianto capelli consiste in una metodica chirurgica che permette di ridurre o di eliminare completamente la calvizie. Questo inestetismo rappresenta un problema particolarmente diffuso e che può avere un impatto devastante nella vita delle persone che ne soffrono, specialmente quando colpisce soggetti ancora giovani o donne per le quali la calvizie rappresenta qualcosa di non accettabile sotto un profilo estetico e sociale.

La calvizie maschile, (visto che normalmente è un “privilegio” dei maschi perdere i capelli), è spesso causa di paranoie e di sofferenze emotive dovute al fatto che non si accetta la propria immagine. La diminuzione dei capelli va talvolta di pari passo con una diminuzione del proprio livello di stima. Un arretramento della linea frontale o un diradamento nella zona del vertice può già manifestarsi a 18 anni. Inizia con un assottigliamento dei capelli in quelle aree seguito da una diminuzione numerica. La alopecia comincia ad essere visibile.  Le cause della calvizie, e che spingono molti uomini a cercare una soluzione definitiva attraverso il trapianto capelli sono spesso genetiche ed ereditarie ma come già detto in occasioni precedenti esistono molti tipi di alopecia con cause diversissime tra loro.

Pazienti autotrapianto capelli: quali sono le caratteristiche

Alopecia e trapianto

L’alopecia si manifesta generalmente su distretti del capo ben definiti. In particolare si manifesta  sulle tempie e nella zona centrale del cranio fino ad arrivare al vertice e qualche volta deborda sulla nuca. Se si tratta di alopecia androgenetica come nella maggior parte dei casi l’area ippocritaria (area perimetrale), viene sempre risparmiata poiché i bulbi in quella zona sono geneticamente diversi e resistenti alla aggressione del diidrotestosterone, ovvero dell’ormone che ha la responsabilità di determinare la caduta dei capelli  nelle zone sopra citate.

Nella maggior parte dei casi le persone che soffrono di calvizie se ne vogliono liberare poiché questo inestetismo oggettivamente invecchia la persona, l’aspetto può diventare meno gradevole. In alcuni casi davvero può “aggiungere” molti anni in più sotto un profilo estetico con tutto ciò che ne consegue. Il trapianto capelli permette di risolvere in molti casi completamente il problema della calvizie e del diradamento, in altri determina comunque un miglioramento sostanziale seppur non totale.

 Quello che è davvero necessario capire sono i limiti; il trapianto capelli è davvero adatto a tutti o no? Chiunque, a qualsiasi età, può accedere all’autotrapianto capelli come paziente o ci sono delle controindicazioni? Cerchiamo di fare chiarezza su questo punto.

Chi può fare il trapianto capelli?

Il trapianto capelli è una tecnica chirurgica che consente di superare definitivamente il problema delle calvizie. Tuttavia ogni paziente è un caso a se stante.

Si deve fare sempre una valutazione obiettiva del quadro clinico del paziente e valutare se ci sono le condizioni per offrire al paziente medesimo un risultato adeguato ed alla altezza delle sue aspettative.

Quali sono i candidati ideali per sottoporsi a questo tipo di intervento?

Ecco alcuni esempi:

  • in primis quelli che hanno una zona donatrice bastante, questa è una “conditio sine qua non” per operare un recupero completo dell’area colpita da alopecia
  • quelli che preferiscono tenere i capelli sia lunghi che corti. I pazienti che amano i capelli corti ad esempio, e che quindi vogliono evitare tecniche che possano lasciare dei segni indelebili o delle cicatrici sono i pazienti idonei del trapianto capelli. Infatti il trapianto capelli non lascia delle cicatrici visibili, ed in particolare con la tecnica FUE se opportunamente applicata ed eseguita. Infatti il prelievo e le incisioni vengono realizzate con minuscoli bisturi e lame estremamente piccole (non a caso parliamo di microchirurgia) che lasciano soltanto piccoli arrossamenti e crosticine destinate a sparire nei giorni che seguono l’intervento. Gli esiti cicatriziali del trapianto capelli sono inferiori ad un millimetro e quindi non sono assolutamente visibili.
  • Chi ha un arretramento della linea frontale e nelle zone bi temporali. Questa è una condizione clinica ideale dove si possono ottenere davvero dei risultati eccellenti con il trapianto di capelli.
  • Persone di qualunque età. Il procedimento di trapianto capelli non si determina sulla base dell’età ma semplicemente sulla base della presenza del problema, dell’entità dello stesso in relazione alla ricchezza della zona donatrice.
  •  Il paziente di 30 anni che presenta già una leggera stempiatura è un candidato ideale come un uomo di 60 anni con una calvizie leggermente più estesa. Su pazienti giovanissimi potrebbe essere preferibile affrontare il problema con solo la terapia medica nella prima fase al fine di ottenere un minimo di stabilizzazione della alopecia e poi integrare un trapianto di capelli, oppure i due interventi (terapia medica e chirurgia) insieme.

 

  • Chi non può fare il trapianto capelli?

Naturalmente non tutti sono buoni candidati per la correzione chirurgica della calvizie. Ad oggi non siamo ancora in grado di clonare quindi è evidente che se la zona donatrice è troppo modesta in relazione alla ampiezza del distretto colpito da calvizie si devono cercare soluzioni alternative. In questo caso il trapianto di capelli non è più una via perseguibile, pertanto fare una previsione corretta ed avere delle aspettative realistiche quando ci si sottopone al trapianto capelli o se ne valuta l’opportunità diventa  davvero indispensabile. Le conseguenze di una scelta “disinvolta” può causare cocenti delusioni oltre all’esborso sostanzialmente inutile dei soldi spesi per l’intervento.

 Infatti l’autotrapianto parte necessariamente da una valutazione obiettiva della quantità di capelli presenti nella zona donatrice  e della loro qualità. Come espresso nelle righe soprastanti, è indispensabile esprimere una relazione corretta tra la zona colpita da alopecia e l’area donatrice; è evidente che se la coperta è troppo corta non vale la pena ingaggiarsi in iniziative di questo tipo, oppure si dovranno avere aspettative più contenute accettando un recupero parziale e non totale.

Infatti l’autotrapianto non determina un aumento numerico dei  capelli nuovi ma semplicemente li trasferisce da un distretto ad un altro.. Il medico deve essere estremamente chiaro sotto questo punto di vista sin dal primo approccio e cercare di illustrare al paziente il risultato realistico che potrà conseguire senza alimentare speranze ingiustificate. Non bisogna offrire illusioni ai pazienti, ma al contrario cercare di far capire loro quali sono i limiti del trapianto capelli, e se necessario di proteggerli anche da loro stessi ridimensionando appunto le aspettative.

Quando la qualità e quantità dei capelli del distretto donatore è davvero scarsa rispetto alla zona colpita da calvizie, il chirurgo può decidere di non procedere. Si tratta di una scelta di grande responsabilità, che sconsiglia il trapianto capelli laddove non ci sono effettivamente le possibilità per conseguire un miglioramento sostanziale. In questi casi è preferibile valutare soluzioni diverse come la tricopigmentazione semipermanente.

Un paziente troppo giovane non dovrebbe sottoporsi con troppa fretta al trapianto capelli. Infatti su pazienti estremamente giovani la alopecia è inevitabilmente ancora in evoluzione; in questi casi potrebbe essere preferibile ricorrere alla terapia medica, vedere l’evoluzione e poi intervenire con il trapianto di capelli in una seconda fase. Naturalmente la tricopigmentazione semipermanente può essere eseguita anche davanti a situazioni cliniche come quella appena descritta, ossia il paziente può associare alla terapia medica la tricopigmentazione semipermanente ed intervenire con l’autotrapianto di capelli in una fase successiva.

Scegliere il trapianto capelli

Se volete conseguire il miglior risultato possibile con un trapianto capelli non dovete mai andare alla cieca ma fare una ricerca attenta al fine di operare la scelta corretta, quindi qui di seguito qualche consiglio:

 Innanzitutto, rifiutate di sottoporvi ad interventi dove non si parli e non si attui l’innesto di unità follicolari (grafts) proprie . In altre parole noi sconsigliamo con forza il trapianto di capelli sintetici per molti motivi. Il primo certamente perché il sistema immunitario del paziente li identifica come corpi estranei quindi ogni anno si devono integrare nuovi capelli con nuovi costi e nuove cicatrici.

Sconsigliamo in linea generale anche gli interventi che propongono la riduzione dello scalpo, tecnica vecchia ed invasiva e che può lasciare delle brutte cicatrici. Escludere anche la rotazione dei lembi. Cose che ormai non si fanno più da anni ma “”repetita iuvant” e un po’ di sana prudenza non guasta mai.

Evitate sempre le cliniche che propongono dei costi che sono eccessivamente fuori dal mercato o quelle cliniche che non sono specializzate nell’ambito della chirurgia della calvizie, perché in questo caso non avete la certezza della abilità tecnica del chirurgo nonché della sua competenza ed esperienza al fine di garantirvi un buon risultato. Anche le recensioni vanno prese con il beneficio di inventario poiché possono essere in una certa misura pilotate…

Non accettate mai di sottoporvi al trapianto capelli in centri chirurgici o cliniche non qualificate e senza l’assistenza necessaria. Cercate sempre strutture specializzate nel trapianto capelli. Dovete essere sicuri che chi si prende cura di voi e della vostra calvizie sia un professionista di livello nella correzione chirurgica della calvizie.

Ricordate sempre che i parametri ai quali far riferimento in questa disciplina sono i seguenti ed in ordine di priorità: Sicurezza: il trapianto deve essere eseguito in una struttura autorizzata e riconosciuta legalmente e se necessario alla presenza di un medico anestesista. Risultato: Il trapianto per essere ben eseguito deve essere massimamente naturale. In altre parole un trapianto è ben eseguito quando non si vede che è stato fatto. Costo: Il costo deve essere alla altezza del risultato conseguito e della abilità di chi opera.